IL PARTITO CONSERVATORE



Il Partito Conservatore è attualmente all'opposizione dopo la schiacciante vittoria del Partito Laburista alle elezioni polititche del primo maggio scorso. La dichiarazione che segue esprime la posizione dell'ex governo conservatore ed è quindi assimilabile alla posizione politica del Partito Conservatore sulla questione. Cercheremo di ottenere una dichiarazione ufficiale del Partito che ne chiarisca l' attuale giudizio sui Marmi del Partenone.

Dipartimento per il Patrimonio Nazionale

Le sculture del Partenone

Caryatid Secondo il governo Britannico, la questione della acquisizione legittima delle sculture del Partenone da parte di Lord Elgin è indubitabilmente risolta. Prima che il Parlamento approvasse l'acquisto delle sculture da Elgin nel 1816, la faccenda era stata esaminata attentamente da una Commissione Parlamentare [della Camera dei Comuni]. La commisione stabilì che Lord Elgin aveva il permesso delle Autorità Ottomane e che aveva agito come privato cittadino.

La Grecia era parte dell'Impero Ottomano, per buona parte già dal 1453, e i firmani che Lord Elgin ottenne erano emanati dallle autorità governative in carica. Le operazioni di Elgin richiedettero l'emanazione di vari firmani e permessi da parte delle autorità di Costantinopoli: il primo firmano consentì l'inizio dei lavori, un secondo , durante il prosieguo degli stessi, permise la demolizione di una casa per permettere l'esecuzione di scavi difronte al tempio, ed un terzo gruppo di documenti dichiarava l'approvazione del Governo Turco di tutto ciò che il Voivoda e il Disnar di Atene avevano fatto in nome del Governo.

Dal punto di vista legale come da quello storico, la definitiva sistemazione dei Marmi presso il British Museum deve essere appaludita come la salvaguardia di un Bene Culturale di alto valore e di importanza sovranazionale. Sono divenuti un punto di riferimento di primaria importanza per la cultura e la civiltà dell'Europa Occidentale. La Grecia non potrebbe avere miglior ambasciatore all'estero delle Sculture del Partenone al British Museum, dove sono visitati da sei milioni di persone ogni anno. Il Museo Britannico è un museo di dimensioni universali, che trascendono i confini nazionali, come quelli di Parigi, Berlino, Vienna. In un museo così universale, le Sculture del Partenone sono parte integrante della sua intera collezione.

Il Governo Britannico concorda con l'Amministrazione del Museo secondo la quale le sculture del Partenone, esposte in una galleria appositamente costruita nel 1938, debbano lì rimanere.

Il British Museum è un ente autonomo governato da uno statuto. In termini legali è comletamente indipendente dal Governo. I poteri del British Museum sono definiti dal suo statuto istitutivo. Questo limita rigidamente le possibilità di alienazione, da parte del Museo, di ogni oggetto della collezione ed è quindi chiaro che sarebbe illegale una cessione delle Sculture nell'ambito della regolamentazione vigente.

Ne consegue che sarebbe indispensabile una legislazione ordinaria semplicemente per permettere al Museo di restituire le Sculture alla Grecia. In termini puramente legali questo sarebbe possibile. Sorgerebbero comunque significativi problemi se, nonostante la legge lo consentisse, il British Museum non fosse disposto a restituire le Sculture. E' indubbiamente chiaro che il British Museum è il legittimo proprietario delle Sculture. Come già è stato spiegato, il Museo è completamente idipendente dal Governo ed ogni ridefinizione di sovranità dovrebbe essere regolamentata da una opportuna legislazione ordinaria. Per essere applicata, tale disposizione di legge avrebbe bisogno di aumentare i poteri del Governo per privare il British Museum dei suoi legittimi possedimenti. Una tale legislazione confiscatoria, sarebbe contraria all'Articolo 1 del Primo Protocollo della Convenzione Europea sui Diritti Umani, a meno di una confisca fatta nell'interesse pubblico e a meno di un compenso in denaro.

Metope A giudizio del Governo del Regno Unito non sarebbe di pubblico interesse rimuovere le Sculture da uno dei musei più importanti del Mondo, dove formano parte integrante della Collezione del Museo e dove sono disponibili per lo studio nel Contesto della collezione nel suo insieme.

Anche se si accettasse che la rimozione delle Sculture dal Museo potesse essere giustificata in nome dell'interesse pubblico, la confisca potrebbe aver luogo soltanto, secondo La Convenzione, dietro pagamento di un adeguato compenso. La Corte Europea dei Diritti Umani suggerisce che tale compenso debba essere proporzionato al valore di mercato delle proprietà confiscate Anche se le sculture sono in un certo senso senza prezzo, è chiaro che il loro valore di mercato si aggirerrebbe sui molti milioni di sterline. Un tale esborso sarebbe insostenibile per il Governo Inglese.

In conclusione, quindi, è convinzione del Governo del Regno Unito che l'Articolo 1 del Primo Protocollo della Convenzione Europea per i diritti umani, impedisca l'introduzione di un dispositivo di legge che obblighi il British Museum a restituire le Sculture , se non ad un prezzo che pregiudicherrebbe lo stesso interesse pubblico invocato.

Dipartimento del Patrimonio Nazionale
Londra
1 settembre 1996.

Ricevuto il 4 Marzo 1997

 
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